Il bicchiere mezzo vuoto

Tutti mi dicono: “Pensa positivo, cambia schema, vedi il bicchiere mezzo pieno”. Giusto, però non c’è  nessuno che mi spiega come fare a cambiare!

Paola 28 anni

Gli schemi sono convinzioni che ho costruito nel corso degli anni e che rappresentano la mia guida nella vita di tutti i giorni. Sono certezze che ho su di me, sugli altri e sul mondo, si organizzano in base a quanto accade nei primi anni di vita e sono il sistema di riferimento negli anni successivi.

Le esperienze che facciamo da bambini sono importanti e la relazione che abbiamo con il mondo è decisiva per il nostro futuro. Facciamo un esempio. Paola, che oggi ha 28 anni, è stato una bambina molto amata dai suoi genitori, seguita e curata. Sin da piccolina era evidente la sua sensibilità, scrutava con molta attenzione tutto quello che accadeva intorno a lei e si sentiva molto preoccupata quando percepiva qualcosa d’insolito. Riconosceva gli stati d’animo degli adulti dalle loro espressioni e dal tono di voce e si spaventava molto quando li vedeva preoccupati. Non poteva capire che gli adulti devono affrontare situazioni complesse che causano ansia e tensione, quindi la sua conclusione era stata che sarebbe accaduto qualcosa di terribile a lei o ai suoi genitori. Spesso quando la famiglia attraversava dei momenti difficili, Paola aveva crisi d’ansia, paura a separarsi dai genitori, episodi di balbuzie. Aveva anche provato a raccontare le sue paure, ma i suoi genitori non le prendevano sul serio, le sminuivano e ci ridevano su nel tentativo di sdrammatizzare la situazione, ma intanto Paola imparava che quello che sentiva non era importante, o forse era sbagliato. Col tempo Paola si è convinta che agli altri non interessavano i suoi sentimenti e che era inutile parlarne. Paola ha sviluppato lo schema: “nessuno mi capisce”, e questo ha influenzato tutte le sue decisioni successive. Ora che è adulta, le sue scelte sono guidate da questa certezza e anche quando i fatti dimostrano che le cose potrebbero andare diversamente, lei sembra non badarci. Paola si trova in difficoltà quando costruisce legami affettivi perché non riesce a comunicare i suoi desideri e le sue emozioni. Le sue relazioni prima o poi finiscono e lei è convinta che, anche questa volta, non ha trovato l’uomo in grado di capirla. La psicoterapia ha aiutato Paola a ricostruire il suo sistema di convinzioni, a studiarne le origini, a metterne in discussione la validità, a sperimentare convinzioni nuove, più realistiche e salutari. Per lei il cammino è stato facile perché, comunque, ha avuto una famiglia amorevole. Più complesso invece è il percorso di quegli adulti che sono stati bambini trascurati, a volte maltrattati, e che hanno sviluppato una sfiducia profonda nel genere umano. Ma anche loro, se troveranno un buon terapeuta cui affidarsi, potranno liberarsi delle loro trappole mentali, magari con un po’ più di tempo e pazienza.

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