Vivere senza emozioni

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Francesco ha 17 anni ed è un ragazzo particolare. Frequenta il terzo anno di una scuola professionale, ma studia poco e rischia di essere bocciato. Il vero problema però è il suo comportamento. E’ un ragazzo chiuso e isolato, e fino a qui non sarebbe diverso da molti altri, ma è la sua espressione, col suo sguardo fisso e di ghiaccio, che preoccupa e un po’ spaventa. Francesco appare insensibile alle emozioni altrui, indifferente alla gioia e al dolore, per niente partecipe a quanto accade agli altri. Anzi, a volte sembra quasi compiaciuto quando gli altri sono in difficoltà. In alcuni momenti della sua vita, quando era bambino, si è anche divertito a torturare piccoli animali, insensibile alla sofferenza che procurava. Perché si comporta così?

L’infanzia di Francesco è stata così spaventosa che ha dovuto anestetizzarsi per sopravvivere. nei suoi primi anni di vita era un bambino gioioso e spontaneo. Ha ancora qualche vago ricordo della casa di campagna dei suoi nonni, dove viveva,  come di un ambiente sereno e idilliaco, immerso nella natura. Ma un giorno sono venuti a prenderlo i suoi genitori, che non aveva mai conosciuto, così almeno gli sembrava, e lo hanno portato a vivere con loro, in un piccolo appartamento di periferia. Mamma e papà, due estranei che nel giro di pochi giorni hanno iniziato a litigare in modo violento fino ad aggredirsi fisicamente. Ogni tanto uno dei due se ne andava e Francesco non sapeva perché e non sapeva neanche se sarebbe tornato. Poi hanno iniziato a prendersela anche con lui e a maltrattarlo senza motivo. Ricorda anche di essere stato ricoverato un paio di volte all’ospedale per delle fratture. Più volte, da bambino, Francesco ha avuto paura di morire. Tante volte si è sentito così in pericolo che, per salvarsi, ha potuto fare l’unica cosa possibile per la sua giovane età: disconnettersi dalle sue emozioni, non sentire più paura e dolore. Se non avesse agito così, la sua sofferenza lo avrebbe sopraffatto. Quando qualche anno dopo i suoi genitori sono spariti di nuovo, forse non sono neanche vivi, Francesco è tornato a stare dai nonni, ma quella casa così bella nei suoi ricordi ora  sembra brutta e insignificante, forse non è neanche la stessa di quando era bambino.

A Francesco sta bene essere come è. Ha praticamente dimenticato cosa significa provare emozioni e vive bene così, il problema è degli altri, fatti loro. Da qualche, parte dentro di lui, c’è però quel piccolo bambino terrorizzato e solo che avrebbe tanto bisogno di essere abbracciato e portato via da quel mondo così violento e spaventoso che ancora alberga dentro di lui.

 

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