Quando i genitori divorziano

Il divorzio non è una tragedia. Una tragedia è vivere in un matrimonio infelice, insegnare ai vostri figli cose sbagliate sull’amore. Nessuno è mai morto di divorzio. (Jennifer Weiner)

separazione

La fine di un amore è un processo lungo e doloroso. A volte richiede anni nel corso dei quali cresce a tal punto l’indifferenza da sentirsi degli estranei. A volte diventa una sorta di ring, dove i partner combattono una guerra all’ultimo sangue per affermarsi sull’altro e illudersi di aver avuto la meglio. Spesso matura semplicemente la consapevolezza di essere diversi, di aver bisogno di seguire il proprio destino, dividendo le strade, ma rimanendo comunque buoni amici.

Ma quando ci sono i bambini? I genitori vogliono proteggerli, tutelarli, non causare loro alcun trauma. Questo desiderio fa pensare ad alcuni genitori che è preferibile rimanere insieme per amore dei figli. E’ una buona idea?

La famiglia è un luogo speciale dove il bambino sperimenta l’amore e l’accettazione che faranno di lui un adulto capace e competente, ma questo è possibile solo se i rapporti sono sinceri e autentici. Recitare il ruolo della coppia felice, quando invece coppia non si è più, significa mettere in scena una rappresentazione che genera solo confusione nei bambini.

Già, perché i bambini, con la loro sensibilità, comprendono immediatamente che qualcosa non va. Inizieranno allora ad analizzare le espressioni del viso, la mimica del corpo, il tono di voce e si accorgeranno che sono in contraddizione con le parole. Faranno allora ipotesi, spesso arrivando alla conclusione di essere loro i responsabili dello strano clima che c’è in casa. Se poi in casa ci sono litigi e discussioni, i bambini saranno fortemente destabilizzati da quanto accade e si sentiranno in pericolo e impotenti.  Molti bambini penseranno che è colpa loro se i genitori non vanno d’accordo e sentiranno di dover fare il possibile per tenere insieme la famiglia. Penseranno di doversi prendere cura di uno o di entrambi i genitori e si assumeranno compiti e responsabilità troppo grandi per la loro età.

E’ meglio allora essere sinceri, spiegare al bambino, possibilmente insieme e con tranquillità, che  mamma e papà hanno capito che per loro è meglio non vivere più insieme, rassicurandolo, però, che saranno sempre i suoi genitori e che non smetteranno mai di esserlo. Sarà dura da accettare, ma se il bambino sentirà l’affetto autentico di entrambi, saprà accettare il cambiamento.

In genere il problema non è la separazione dei genitori, ma la conflittualità che può caratterizzare  la separazione. Adulti miti e distratti, a volte poco interessati ai figli, diventano improvvisamente i garanti dell’educazione e, in preda ad un’ improvvisa illuminazione pedagogica, combatteranno senza esclusione di colpi, trasformando i figli in merce di scambio e terreno su cui agire la rabbia verso il partner. Questo fa male ai bambini: sentirsi in balia di adulti imprevedibili e incapaci di riconoscere i bisogni di chi, piccolino, deve essere protetto e accudito.

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