Ho sposato un narcisista…e lo salverò

cuore infranto

Ci sono donne e uomini che riescono a stare a fianco del proprio partner anche quando subiscono prepotenze, pressioni psicologiche, svalutazioni.  Compagni di vita totalmente privi di empatia e incaci d’amore. Perché allora rimanere in un legame così distruttivo? Perché continuare per anni a fare le stesse, solite richieste mai accolte? Perché insistere? Spesso è evidente a tutti noi che alcune relazioni non funzionano, sono malate e destinate a finire, ma chi ne è coinvolto, fatica a liberarsene.

Credo che in molti casi una donna o un uomo mantengano un legame di questo tipo perché riconoscono che dietro tanta arroganza, prepotenza, svalutazione c’è un piccolo bambino che ha sofferto, che è solo e indifeso. Credo che in molti casi si rimane con quel partner per il desiderio di raggiungere quella parte sofferente che si vuole a tutti i costi accudire e far stare bene. Si fa il possibile per il proprio partner e al tempo stesso ci si sente utili e importanti per tanta dedizione.

Ma questa è la trappola perché il narcisista ha un grande bisogno d’amore, ma non lo ammetterà mai. Ogni volta che qualcuno cercherà di prendersi cura di lui,  verrà allontanato con violenza, perché il narcisista non può sentire la propria debolezza e la propria fragilità.

Però aver intuito la vera natura emotiva del partner narcisista, forse averla vista in qualche occasione fugace, desiderare sinceramente di farlo stare bene, fa sì che questi legami si mantengano, contro ogni apparente buon senso.

A volte questo bisogno di accudire e guarire nasce da una grande sensibilità e empatia, dal desiderio autentico di volere il bene degli altri e anche da una reale capacità di accudimento. Ma purtroppo, possiamo curare solo chi lo desidera e lo permette e questo il narcisista non è disposto ad accettarlo.

La psicoterapia con le persone vittime di questo meccanismo ha un obiettivo fondamentale, aiutare a lasciar andare chi non vuole essere aiutato, tollerare che l’altro/a scelga un destino di solitudine e infelicità, fare i conti con la propria impotenza e accettarla. Sono passaggi difficili che consentiranno però di riappropriarsi della propria vita e della propria libertà.

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